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Transdisciplinarietà dell'educazione

Le condizioni epistemologiche transdisciplinari per una teoria della formazione

La ricerca di una teoria della formazione come creazione dei saperi materiali e immateriali che partecipi allo sviluppo dei soggetti e delle società e culture per il benessere umano e terrestre abbandona l’epistemologia delle discipline separate che adottano l’approccio lineare e si avventura, attraverso l’epistemologia della scienza transdisciplinare, nel cammino impervio, ma indispensabile dell’approccio complesso. La sfida richiede di rispondere preliminarmente alle tre grandi condizioni dell’approccio transdisciplinare: considerata la multidimensionalità della realtà, quali sono i nessi che legano la realtà educativa a tutte le altre realtà presenti nello sviluppo personale e dei contesti? a questo riguardo, come individuare la specificità della dimensione educativa che però sia in grado di relazionarsi alle altre dimensioni dello sviluppo? una volta chiariti la specificità e i nessi, come la logica del terzo incluso permette all’educazione di partecipare alla costruzione dello sviluppo personale e del contesto nella direzione del cambiamento armonico del benessere umano e terrestre? come gli attori dell’educazione lavorano con i soggetti sul territorio a fianco agli attori degli altri ambiti della realtà adottando una metodologia complessa che traduca in azioni insieme disciplinari e transdisciplinari i processi del cambiamento strategico?

 

Alcuni nodi di una teoria complessa della formazione

Si enucleano, qui di seguito, alcuni punti nodali, ripresi dal precedente flusso bidirezionale, chiamati a dare risposta ai precedenti interrogativi su cui la Cattedra transdisciplinare UNESCO di Firenze sta lavorando attraverso le reti di progetto e formazione. La specificità dell’oggetto del cambiamento educativo è il processo formativo presente in ogni essere umano: esso è attivato dal potenziale di conoscenza che consente di elaborare e produrre saperi individuali e collettivi del sentire e del pensare agli uomini e alle donne di ogni età, situazione personale, condizione sociale e appartenenza culturale. La metodologia di analisi è di tipo interdisciplinare in quanto alla definizione del processo formativo concorrono i contributi del più ampio spettro delle scienze della formazione, dalla neurobiologia alla filosofia, dalla psicologia all’antropologia culturale. La sintesi pedagogica risulta possibile una volta riportati i predetti contributi disciplinari nell’ambito di una teoria transdisciplinare complessa del terzo incluso, essendo la dimensione educativa trasversale – prima, durante e dopo - a tutte le altre dimensioni della realtà. Attraverso l’azione educativa non formale e formale rivolta ai singoli, ai gruppi ed agli abitanti delle società locali è possibile mettere in relazione i saperi dell’educazione informale dei soggetti, i saperi dei contesti e i saperi delle discipline, sedimentati e codificati nelle rispettive produzioni materiali e immateriali interessate.

 

La relazione tra i saperi immateriali e i saperi materiali come motore dello sviluppo immateriale e materiale attraverso la progettualità educativa del terzo incluso permette di superare, anche in educazione, l’antagonismo conflittuale tra le dimensioni locali, nazionali, regionali e globale e di accompagnare le trasformazioni dei processi formativi nei più ampi cambiamenti della realtà del soggetto e del contesto nella direzione della cultura del cambiamento olistico ed ecologico, non violento e benefico, emancipativo ed inclusivo, interculturale e transculturale, endogeno e sostenibile. La strategia di Rete e la metodologia della RAP nel cambiamento educativo Sul piano delle opzioni strategiche del cambiamento educativo diventa centrale il Networking inteso nell’accezione complessa del Creare Rete a diversi livelli e campi di azione, di cui si indicano alcuni fondamentali: sulla base dell’epistemologia e della teoria di tipo reticolare (scienza e teoria complessa della formazione umana), anche le politiche dell’educazione all’interno delle politiche dello sviluppo si alimentano di una visione strategica integrata del cambiamento e attivano normative e dispositivi innovativi e funzionali, coordinati e coerenti, di cui la normazione educativa è parte integrante fondamentale; i quadri normativi e i dispositivi di attuazione, a loro volta, sostengono apparati istituzionali e associativi che interagendo realizzano sistemi di intervento correlati, con strutture, programmi, servizi e azioni in rete, a cui partecipa il sistema educativo integrato che dal livello nazionale a quello locale è chiamato a facilitare e sostenere, attraverso lo sviluppo del processo formativo, la creazione dei saperi di tutti i cittadini che vivono nelle società locali, attraverso agenzie, servizi e azioni di Lifelong Learning formale e non formale; nei sistemi integrati di intervento, la rete degli attori dell’educazione con gli operatori negli altri comparti della realtà umana e territoriale è nello stesso tempo obiettivo strategico e metodologia di lavoro dello sviluppo dei soggetti e dei contesti per realizzare le conoscenze e i cambiamenti complessi richiesti dal nuovo scenario storico di benessere e di pace.

 

Nella strategia di Rete ai diversi livelli e campi di intervento, la Ricerca Azione Partecipativa (RAP) è la metodologia di riferimento: questa interpreta di quella l’approccio transdisciplinare e lo traduce in criteriologia multidimensionale da adottare nelle diversi azioni dello sviluppo, educativo innanzi tutto. Tale criteriologia consente di far dialogare simultaneamente tre componenti fondamentali del cambiamento fin qui discusso: la ricerca, l’azione e la formazione, la quale ultima viene ad essere parte integrante e non subalterna o riduttiva nei programmi di sviluppo. La RAP, infatti attraverso il suo processo complesso integra il metodo indagativo, il metodo operazionale e il metodo partecipativo e crea saperi e prodotti materiali e immateriali che attingono all’ampio potenziale di conoscenza e cambiamento: questa possibilità è data dal suo incorporare in un unico processo il potenziale razionale (la ricerca del pensare) e il potenziale sensomotorio ed emozionale (la partecipazione del sentire) per entrare in relazione con la realtà e modificarla (l’agire sentito e pensato). Strategia di rete e metodologia di RAP possono giocare un ruolo determinante, attivato in particolare dall’autopoiesi educativa che esse postulano e realizzano, nei processi di sviluppo, benessere e pace in direzione dell’ecoumanesimo planetario.

Ultimo aggiornamento

18.09.2021

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